SOMMA LOMBARDO: GLI ALBERGATORI CHIEDONO RASSICURAZIONI SUL RISPETTO DELLE REGOLE

Somma Lombardo – La tassa di soggiorno non può essere considerata un versamento volontario che finisce per gravare sugli onesti, distorcere la concorrenza e provocare un danno all’erario. Così gli albergatori di Somma Lombardo reagiscono all’articolo apparso il 21 giugno sul quotidiano La Prealpina dal titolo “Tassa di soggiorno «volontaria». Il Comune non può controllare”.

Il rispetto della legalità e delle regole non possono essere messi da parte in nome della impossibilità ad effettuare controlli: se non si possono attivare meccanismi per fare in modo che tutti paghino il dovuto, allora sarebbe meglio cancellare del tutto la tassa di soggiorno la cui applicazione è stata decisa dal Comune, creando una distorsione per gli albergatori locali rispetto ai colleghi che operano nelle vicinanze dove le amministrazioni comunali non hanno fatto tale scelta.

La tassa di soggiorno è stata introdotta a Somma nel 2014, quando fu approvato anche il relativo regolamento, che tra le altre cose prevede la responsabilità del controllo in capo all’amministrazione comunale, oltre che eventuali sanzioni in caso di mancato o errato pagamento da parte degli operatori economici. Da allora gli albergatori hanno ribadito le loro perplessità e hanno chiesto più volte – senza ricevere risposta – come i proventi del tributo fossero stati spesi. La legge infatti prevede che l’incasso sia destinato a investimenti proprio a favore del settore turistico.

Inoltre il mancato versamento rappresenta da sempre una problematica importante: da tempo Federalberghi mette in guardia dal rischio che ci sia chi non versa, totalmente o in parte, la tassa dovuta, avvantaggiandosi dell’incasso. In altri contesti, come ad esempio Torino, il Comune ha preso provvedimenti e accusato di peculato operatori che incassavano dai turisti la tassa e poi non la versavano nelle casse pubbliche. Inoltre vi sono località che si stanno attrezzando per stringere le maglie e far pagare anche chi svolge attività di affitto saltuario (come Airbnb). Appare quindi ancora più assurdo che a Somma l’amministrazione comunale alzi le mani in segno di resa di fronte alla difficoltà di far rispettare la legge.

Le condizioni per operare sul mercato devono essere per tutti uguali: affermare oggi che un tributo è su base volontaria equivale a creare disparità e ad aprire la porta a una scelta – quella di pagare o meno una tassa – che non appare rispettosa di chi opera nell’onestà e nella trasparenza. Sarebbe meglio a questo punto dichiarare apertamente che tale tassa non è più dovuta ed eliminare un balzello che grava su di un settore già in difficoltà.

 

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